Decalog IV: cultura

 Nelle situazioni di crisi la conoscenza della propria cultura di appartenenza può offrire punti salvifici per superare la crisi.

Domanda

         Come si definisce la cultura?

Risposta

         La cultura è il modo di comportarsi di un popolo. I contenuti principali della cultura sono:

         a) Credenze culturali. – Il sistema di credenze di una società comprende la totalità delle nozioni – idee, conoscenze, superstizioni, miti e leggende – condivise dalla maggior parte dei suoi membri. Mito e leggenda costituiscono un elemento importantissimo nel folklore di ogni società; essi servono da fondamento alla continuità della vita sociale e della cultura; tramite essi il mondo riceve ordine e significato. Tutti i popoli hanno qualche mito sull’origine della propria nazione, esistono grandi eroi storici che combattevano contro i nemici del proprio popolo, si venerano santi protettori che rappresentano l’ideale religioso del popolo. 

         b) Valori culturali. – Il valore è una classe particolarmente importante delle credenze condivise dai membri di una società, e concerne ciò che è desiderabile o „bene”, o ciò che dovrebbe essere tale. I valori più importanti della nostra cultura sono la religione, la famiglia, l’amicizia, i vicini e l’ospitalità.

         c) Norme culturali. – Sono le regole o gli standard, accettati dai membri della società che specificano i dettagli di un comportamento appropriato o inappropriato nell’eventi sociali. Le norme si distinguono in: 1) usanze (quando la conformità ad esse non è considerata vitale ai fini del benessere del gruppo, per es. portare la cravatta in circostanze di qualche solennità) e 2) costumi (norme che precisano comportamenti di estrema importanza per la società, e che ne incarnano i fondamentali valori morali, per esempio il divieto di bigamia). I costumi della maggior parte delle culture sono collegati alle credenze religiose proprie di ciascuna cultura.

Domanda

         La cultura è una realtà fissa o subisce cambiamenti?

Risposta    

         La cultura di una società non è una costruzione statica nel tempo e nello spazio, ma è, invece, in stato di costante mutamento. Quando i membri di una cultura pongono in discussione le soluzioni tradizionali, e trovano nuove soluzioni per problemi vitali che essi devono affrontare, la cultura si modifica (per esempio, il passaggio da una cultura „nomade” ad una cultura „agricola”, poi ad una cultura “industriale”). Non è fuori posto pensare che anche l’attuale crisi creata dalla pandemia, porterà ad un cambiamento di molti elementi culturali, forse nascerà una nuova “cultura di solidarietà”. In questo senso è profetica l’Enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti che prospetta una nuova società, basata sulla fraternità e solidarietà.

Domanda

         Quali sono le sfide dell’attuale crisi?

Risposta

         Le sfide da affrontare sono le seguenti:

         Incertezza e paura: il modo in cui le nostre comunità sapranno affrontare l’incertezza sarà cruciale.

         Le disuguaglianze. Le conseguenze causate dal Covid-19 non sono le stesse per tutti. Ci sono persone colpite più di altre, a causa del loro status, cultura, ricchezza.

         La connessione. Rinchiusi nelle case, la comunicazione diventa virtuale. Le nostre comunità virtuali non sarebbero possibili senza la nostra tecnologia digitale. Purtroppo, non tutti hanno l’accesso all’Internet, spesso nemmeno al telefono.

         Speranza e bellezza. Se vogliamo contrastare la paura e la rabbia, dobbiamo creare un’opportunità per guardare al futuro con speranza.

Domanda

         Quali mezzi possono aiutarci di affrontare l’attuale situazione di crisi?

Risposta

         Nella nostra cultura occidentale, i punti forti d’appoggio sono:

         La religione: la fede in Dio garantisce che la vita ha senso anche nei tempi difficili, come guerre, carestie, pandemia. In ogni situazione di crisi i credenti rafforzavano le preghiere, l’invocazione dei santi.

         La famiglia: è una fonte inesauribile del sostegno dei genitori verso figli, e viceversa, figli verso genitori e nonni. In ogni situazione di crisi scopriamo la forza di appartenenza alla nostra famiglia, quella nucleare (padre, madre, figli), ma anche quella allargata (nonni e parenti).

         L’amicizia: gli amici sono preziosi di combattere la solitudine. In ogni situazione di crisi scopriamo l’importanza di avere qualcuno con cui condividere le nostre paure e le nostre speranze.

         I vicini di casa: sono un appoggio per l’aiuto vicendevole anche nel senso materiale. In ogni situazione di crisi scopriamo la solidarietà della gente accanto a noi.

         L’ospitalità: nei tempi difficili la gente diventa più generosa, che nei tempi tranquilli. In ogni situazione di crisi scopriamo la forza di generosità ricevuta dagli altri e offerta per gli altri.

Domanda

         Si potrebbe pensare a qualche passaggio evangelico come punto di incoraggiamento?

Risposta

         Il punto di riferimento di base per la speranza è l’Incarnazione. San Govanni evangelista esprime questa verità fondamentale della nostra fede con un’esclamazione: “Venne nel mondo” (Gv 1,9). L’Incarnazione non è un’invenzione dell’uomo, non è una risposta alle preghiere dell’uomo, ma è un’iniziativa sovrana di Dio. Con ciò Dio ha dimostrato il suo amore verso l’uomo perduto e smarrito dopo il peccato originale. Il Santo Natale è la garanzia che Dio non ha dimenticato l’uomo, non l’ha abbandonato, ma è venuto incontro a lui ad assicurarlo del suo amore, e ciò vale anche in questa situazione di pandemia.