“Oggi la gente è affamata di amore e l’amore è la sola risposta alla solitudine e alla grande povertà di ogni tipo.
In alcuni Paesi non c’è mancanza di pane: la gente invece soffre di terribile solitudine, perché si sente come indesiderata, senza speranza. Tanti hanno dimenticato come si fa a sorridere. Hanno dimenticato la bellezza del tocco umano.
Hanno bisogno di qualcuno che li capisca e li ami” (Madre Teresa di Calcutta).
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“Digiuna dal giudicare gli altri: // scopri Cristo che vive in loro.
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Digiuna dal dire parole che feriscono: // riempiti di frasi che risanano.
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Digiuna dall’essere scontento: // riempiti di gratitudine.
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Digiuna dalle arrabbiature: // riempiti di pazienza.
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Digiuna dal pessimismo: // riempiti di speranza cristiana.
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Digiuna dalle preoccupazioni inutili: // riempiti di fiducia in Dio.
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Digiuna dal lamentarti: // riempiti di stima per quella meraviglia che è la vita.
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Digiuna dalle pressioni e insistenze: // riempiti di una preghiera incessante.
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Digiuna dall’amarezza: // riempiti di perdono.
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Digiuna dal dare importanza a te stesso: // riempiti di compassione per gli altri.
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Digiuna dall’ansia per le tue cose: // compromettiti nella diffusione del Regno.
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Digiuna dallo scoraggiamento: // riempiti di entusiasmo nella fede.
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Digiuna da tutto ciò che ti separa da Gesù: // riempiti di tutto ciò che a Lui ti avvicina.
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Spirito Santo, che hai condotto Gesù nel deserto, dove Egli ha digiunato per quaranta giorni e quaranta notti, // per l’intercessione di Maria SS., Madre di Gesù e Madre mia, // aiutaci a digiunare così come tu vuoi” (Il digiuno che piace al Signore, inviato da Suor Paola Rivella).
“Le Ceneri, giorno singolare nella vita spirituale del cristiano, per il carattere ascetico che invade la preghiera e per l’intenzione programmatica che lo mette all’inizio della Quaresima, di prendere sul serio questa pedagogia della Chiesa, per chi vuol vivere la sua storia nel tempo. Questa è la stagione propizia, è la primavera dell’anima, sia per ogni singolo fedele, sia per ogni comunità, che trova la sua pienezza spirituale nella sinfonia dei pensieri, delle preghiere, degli esercizi ascetici… Comprendiamo come essa entri necessariamente nella ricerca di una coscienza buona, nella verità dell’uomo: e quanto più egli è in grado di comprendere il dramma che lo riguarda, tanto più apprezza questa redentrice sapienza” (Paolo VI, 11.03.1970).
“Non potremmo forse affermare che il deserto è il tempio non limitato da mura del nostro Dio? Infatti, Colui che abita nel silenzio sicuramente ama i luoghi ritirati. In quei luoghi egli si è spesso mostrato ai suoi santi ed è soprattutto nella solitudine che si è degnato di incontrare gli uomini” (Sant’Eucherio, nato a Lione, 380 – morto a Lione, 449 o 450, Vescovo).
“Pregare non significa macinare ‘avemaria’ e poi essere lontani dalla legge del Signore; non è fare una doppia vita: fare delle scelte comode.
Pregare significa soprattutto aderire alla volontà di Dio;
Entrare nella logica del Vangelo che è la logica della povertà, la logica della accoglienza, la logica del servizio, la logica della fiducia, la logica della speranza.
Logica di SPERANZA .. soprattutto nei momenti difficili, quando le cose vanno di traverso, quando la salute non c’è più.
Coltivare la speranza significa non darsi mai per vinti: significa sapere che Dio è più forte di tutti i nostri problemi, e che alla fine la spunta; significa sapere infine che la morte non è l’ultimo capitolo della vita .. Questo significa preghiera e speranza” (Tonino Bello)
“A virtù non si perviene se non per cognoscimento di sé e cognoscimento di Me – dice Dio -; il quale cognoscimento più perfettamente si acquista nel tempo della tentazione” (Santa Caterina da Siena).
“Due amori hanno fondato due città: l’amore di sé fino al disprezzo di Dio ha generato la città terrena, l’amore di Dio fino al disprezzo di sé ha generato la città celeste. Una – la città terrena – si gloria in se stessa, l’altra -la città di Dio– si gloria in Dio; una è dominata dalla libidine del dominare, l’altra dal compito di servire; una nei suoi potenti ama la forza, l’altra la ripone in Dio” (S. Agostino).
“Non disprezzo i pensieri profondi. Ma i pensieri più belli sono un nulla senza le opere (Santa Teresa di Gesù Bambino).
“La preghiera attiva è amore, e l’amore attivo è servizio.
Siamo tutti figli di Dio, perciò è importante condividere i suoi doni. Ci rendiamo conto che quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano,
ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo” (Madre Teresa di Calcutta, Il frutto dell’amore è il servizio).
“Voi ed io non siamo che una cosa sola. Non posso farvi de male, senza ferirmi” (Gandhi).
“ Sei senza la carità? Sei senza Dio” (Abbé Pierre).
“E’ meglio essere cristiano senza dirlo che proclamarlo senza esserlo” (Sant’Ignazio di Antiochia, Essere cristiano).