“L’anima della Chiesa è lo Spirito Santo. Il Principio, cioè, invisibile e soprannaturale che fa vivere la Chiesa di Cristo, diffondendo in essi la grazia abituale, che percorre le sue membra, che conferisce alla Chiesa la sua natura di umanità collegata con Cristo e le infonde poteri e carismi, ne crea la coscienza e ne guida la storia” (Paolo VI).
“Grande ora è questa che offre ai fedeli la sorte di concepire la vita cattolica come una dignità e una fortuna, come una nobiltà e una vocazione.
Grande ora è questa che sveglia la coscienza cristiana dall’assopimento indolente in cui per moltissimi era caduta, e la illumina di nuovi diritti e doveri.
Grande ora è questa che non ammette che uno possa dirsi cristiano e conduca una vita moralmente mediocre, caratterizzata dall’osservanza stentata di qualche precetto religioso e non trasfigurata dalla volontà positiva, umile e tenace sempre, di vivere la propria fede in pienezza di propositi.
Grande ora è questa che bandisce dal popolo cristiano il senso della timidezza e della paura, il demone della discordia, la viltà degli interessi soverchianti quelli spirituali.
Grande ora è questa in cui la Pentecoste invade di Spirito Santo il Corpo Mistico della Chiesa e gli ridà un rinato senso profetico” (G. Battista Montini, futuro Paolo VI, giugno 1957).
„Spirito Santo, Spirito di conoscenza, Spirito di Sapienza, Spirito di amore, Tu solo conosci la verità. Tu solo puoi scrutare l’essenza e il vero significato di ogni realtà.
Spirito di Dio, io mi abbandono in te: Non voglio sapere più di quello che devo sapere. Non voglio dire più di quello che devo dire. Non voglio nulla più di quello che hai deciso per me. Tu mi ami e mi conosci bene.
Spirito di amore effondi su di me tutto quello che posso ricevere da te” (Madre Teresa di Calcutta, preghiera).
“Insegaci o Signore, a contare i nostri giorni, quelli trascorsi e quelli a venire: per conoscere la vera sapienza, quella del cuore, dono del tuo Spirito.
Tutti li raduniamo nelle tue mani: i giorni in cui, lo Spirito fa festa in noi i „suoi” giorni di gioia e quelli di dolore: i giorni. di pace e quelli di tormento: „i giorni di incontri, frutto dello Spirito, che muove i cuori e quelli di abbandono: i giorni di povertà e di abbondanza. Tutti, come grano di incenso, consumati. dal fuoco dello Spirito, li bruciamo davanti a te, o Signore! Siano, davanti al tuo Volto, l’omaggio dei tuoi poveri figli in cui ha trovato dimora il tuo Santo Spirito, anticipo della totale consegna che ti faremo quando ci chiamerai là dove non si contano più i giorni nel tuo radioso „sabato senza sera” (Madre Canepa, preghiera).