“Apri i nostri occhi, Signore,
perché possiamo vedere te nei nostri fratelli e sorelle.
Apri le nostre orecchie, Signore,
perché possiamo udire le invocazioni di chi ha fame,
freddo, paura e di chi è oppresso.
Apri il nostro cuore, Signore,
perché impariamo ad amarci gli uni gli altri // come tu ci ami.
Donaci di nuovo il tuo Spirito, Signore,
perché diventiamo un cuore solo
e un’anima sola, nel tuo nome”
(Madre Teresa di Calcutta, Apri i nostri occhi).
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Teresa del Bambino Gesù disse:“Nel cuore della Chiesa voglio essere l’amore”. E noi?
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“Signore, dammi tutti i soli…
Ho sentito nel mio cuore la passione che invade il tuo per tutto l’abbandono in cui nuota il mondo intero.
Amo ogni essere ammalato e solo.
Chi consola il loro pianto?
Chi compiange la loro morte lenta?
E chi stringe al proprio cuore il cuore disperato?
Dammi, mio Dio, d’essere nel mondo il sacramento tangibile del tuo amore: d’essere le braccia tue, che stringono a sé e consumano in amore tutta la solitudine del mondo”
(Chiara Lubich, Dammi tutti i soli, in Meditazioni, Città nuova).
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“Chi ha poca carità vede pochi poveri;
chi ha molta carità vede molti poveri;
chi non ha carità non vede nessuno”
(Primo Mazzolari, La carità).
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“Occupati dei guai, dei problemi del tuo prossimo.
Prenditi a cuore gli affanni, le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai, la forza che non possiedi, la speranza che senti vacillare in te, la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio. Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso quando hai voglia di piangere.
Produci serenità dalla tempesta che hai dentro.
„Ecco, quello che non hai, te lo do„. Questo è il tuo paradosso.
Ti accorgerai che la gioia a poco a poco entrerà in te, invaderà il tuo essere, diventerà veramente tua nella misura in cui l’avrai regalata agli altri”
(Alessandro Manzoni, Regala ciò che non hai).