Decalogo IX: preghiera

         Nelle situazioni di crisi la preghiera può aiutare ad affrontare le difficoltà e trovare nuova forza per andare avanti. La preghiera esercita tale funzione in tre modi: ci mette in un orizzonte più ampio cioè nel mondo di Dio; ci offre la possibilità di esprimere ed elaborare anche sentimenti pesanti; ci offre una nuova visione della realtà, cioè che non esiste il caso, ma nel mondo, nella storia e nella propria vita si intravvede un piano divino, che è sempre un piano di amore di Dio verso l’uomo.

         Quando si parla della preghiera, di solito si pensa alla preghiera di domanda. Esistono anche altre forme di preghiera?

         Il Catechismo della Chiesa Cattolica distingue quattro diverse forme di preghiera:

         La preghiera di domanda ha per oggetto il perdono, la ricerca del Regno di Dio, e la preghiera per ogni nostra necessità.

         La preghiera di intercessione consiste in una domanda in favore di un altro; non conosce frontiere e si estende anche ai nemici.

         La preghiera di lode si concentra su Dio: gli rende gloria perché egli è, a prescindere da ciò che egli fa.

         Il pentimento è una preghiera per il perdono delle nostre mancanze, omissioni, ingiustizie nei confronti degli altri.

         Nelle situazioni difficili la preghiera nasce quasi spontaneamente perché è nutrita dal bisogno di condividere con qualcuno anche le esperienze dolorose. Nella preghiera il nostro interlocutore è Dio. È utile sapere che non dobbiamo avere paura utilizzare anche parole forti delle lamentele. Esempio di tale preghiera sono i salmi, alcuni pieni di parole d’accusa nei confronti di Dio che come se non vedesse l’ingiustizia.

         Cos’è una preghiera di supplica?

         Le parole greche e latine più spesso tradotte con il termine „supplica” nella Bibbia significano letteralmente „richiesta o petizione”, quindi una preghiera di supplica è quella con cui si chiede qualcosa a Dio. La Bibbia presenta molte preghiere di supplica. Numerosi esempi si trovano nei Salmi. I Salmi di Davide sono pieni di suppliche per avere misericordia (Salmo 4,1), guida (Salmo 5,8), liberazione (Salmo 6,4), salvezza dalla persecuzione (Salmo 7,1).

         Nel Nuovo Testamento Gesù ci insegna a chiedere il nostro pane quotidiano in Matteo 6,11, che rientra nella categoria di preghiere di supplica. Inoltre, in Luca 18,1-8, Gesù ci insegna a non rinunciare a pregare per ciò di cui abbiamo bisogno. Forse il modo migliore di iniziare le suppliche è quello di chiedere a Dio in tutta onestà, proprio come bambini che parlano al loro Padre dal cuore gentile, ma poi dobbiamo concludere la preghiera in piena sottomissione alla Sua volontà con „sia fatta la tua volontà” (Matteo 26,39). Ovviamente tutti noi in questa situazione della pandemia supplichiamo che Dio allontani da noi questo flagello.

         Soltanto la preghiera di supplica ci aiuta nelle situazioni di crisi?

         Nella situazione di crisi sono di grande aiuto anche le altre forme della preghiera.

         Lodare Dio per i suoi doni aiuta di sentirsi amati da Dio. Tale preghiera apre gli occhi di vedere non soltanto il male creato dal coronavirus, ma anche tanta bontà di Dio: attorno di noi vedremo tante gente buona, tanta bellezza della natura, tanta benedizione della moderna tecnologia.

         Ringraziare a Dio per tutto ciò che riceviamo, aiuta di sentirsi protetti da Dio. Occasioni per ringraziamento sono tanti: di non essere infettato dal virus, o di esser guarito, ringraziare per tutti coloro che ci aiutano in situazione difficile. Tale atteggiamento ci rende liberi dalle paure ed angosce superflui, apre la mente di capire meglio che siamo amati da Dio.

         Pregare per gli altri ci rende generosi e altruisti. Possiamo pregare per coloro che sono malati, pregare per i loro familiari; possiamo pregare anche per i defunti.  Tale preghiera apre il nostro cuore, sentiamo compassione verso gli altri, insieme con la responsabilità e ciò ci rende felici.

         Il pentimento è altrettanto preghiera. Ci sono tanti momenti dove abbiamo mancato verso gli altri, verso i nostri cari nella famiglia. Il pentimento apre la nostra coscienza e ci rende più maturi perché accresce in noi il senso di responsabilità.

         Quale suggerimento evangelico potrebbe essere di aiuto e ispirazione?

         L’ispirazione più adatta è la preghiera del Signore, il Padre nostro. Il “Padre nostro” è la nostra più cara preghiera, è il modello di tutte le preghiere, perché Gesù stesso ha insegnato agli Apostoli di pregare con queste parole. La novità principale del Padre nostro è proprio la nuova immagine di Dio: il nostro Dio non è un dio vendicativo, non è un dio crudele che cerca soltanto sacrifici e rinunce, ma è un Dio buon Padre che ha cura dei suoi figli. Possiamo avere piena fiducia in Dio; un messaggio più che attuale in questa situazione della pandemia creata dal coronavirus. Quando recitiamo il Padre nostro, noi implicitamente professiamo la nostra fede in Dio che è buono, misericordioso, pieno di amore per tutti i suoi figli e figlie.